Produzione cassonetti in PVC: produzione ampia e qualitativa di cassonetti
In questo articolo noi di UNINFISSI vogliamo farti felice e vogliamo farlo parlandoti di una bella novità. Si, lo sappiamo bene che sei curioso di sapere di cosa si tratta, quindi ti auguriamo una buona lettura! SIamo qui per dirti che abbiamo una news in merito alla produzione di cassonetti in PVC. Abbiamo infatti deciso di ampliare il parco macchina e dunque la produzione. Noi di UNINFISSI abbiamo come obiettivo quello di rispondere a tutte le esigenze, anche alle più ‘’importanti’’ delle aziende oltre a quelle del privato che ci sceglie. Tutto quello che c’è da sapere sul cassonetto Quando parliamo di infissi, la nostra mente in maniera quasi automatica, pensa subito alla finestra. Ma, in realtà, un infisso è composto da varie parti, tra le quali uno, molto importante, ma spesso sottovalutato: il cassonetto. I cassonetti infatti, rappresentano uno dei maggiori punti di dispersione di calore all’interno della tua abitazione, in quanto rappresentando una delle principali piaghe che inconsapevolmente una persona accetta. Come ci sarà noto, vi sono all’interno della nostra abitazione delle zone più o meno esposte all’isolamento termico: gli infissi al primo piano risultano avere un buon isolamento termico, mentre gli infissi che si trovano nella parte più alte sono maggiormente esposte agli spifferi e al passaggio dell’aria. I cassonetti sono spesso montati nella parte superiore della finestra e comunque sempre a contatto con l’esterno. Proprio per questo motivo dobbiamo considerarli un punto fragile della nostra abitazione. Spesso però, nonostante questo, sentiamo l’esigenza di effettuare opere di manutenzione del cassonetto. Cassonetto: norme e requisiti L’importanza del cassonetto è stata rimarcata, soprattutto negli ultimi anni, anche dal decreto del 26 giugno 2015 che ha stabilito i requisiti minimi di trasmittanza termica, del serramento e del cassonetto, e quelli del fattore solare. In particolare, l’Italia ha recepito la Direttiva Europea 31/2010 che obbliga gli stati membri dell’Unione a costruire, entro il 2020, i nuovi edifici con un risparmio energetico prossimo allo zero. Successivamente a questo sollecito, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato il decreto Ministeriale del 26 giugno, diventata legge il 15 luglio 2015. Questo stabilisce che, al fine di ridurre la dispersione energetica invernale e il surriscaldamento estivo, si debbano rispettare dei nuovi limiti sia per quanto riguarda i serramenti sia per i suoi accessori rilasciando, se tutto risulterà a norma, la relativa dichiarazione tecnica semplificata. La nuova legge quindi prende in considerazione anche i cassonetti.
Porte blindate: tipologie e caratteristiche
Se parliamo di porta blindata, facciamo riferimento ad una porta che abbia una determinata struttura fisica che rende difficoltosa la sua apertura qualora non si disponga dell’apposita chiave. Affinché la porta opponga resistenza ad un tentativo di apertura fraudolenta, deve essere composta di alcune parti ben determinate e deve essere realizzata con materiali molto robusti e resistenti. Le porte blindate sono formate da un insieme di elementi che ne compongono la struttura, che creano una barriera a prova di ladro. L’installazione deve essere effettuata da personale specializzato, riconosciuto dalle case produttrici, infatti solo un’installazione corretta può garantire quelle prestazioni di sicurezza che sono richieste a una porta blindata. L’installatore dovrà valutare il tipo di muratura presente, in modo da scegliere il sistema di ancoraggio adatto e, se la struttura non è sufficiente, adeguarla alle caratteristiche della porta. Il controtelaio va fissato alla muratura mediante zanche lunghe 18-20 cm, direzionate a 45° e verso il centro del muro, in modo da aggrapparsi ad una zona più ampia possibile. Il numero delle zanche dipende dal tipo di muratura e dal grado di sicurezza che si vuole raggiungere. Bisogna fare attenzione a non lasciare dei vuoti tra la muratura e il controtelaio, perché questi sarebbero punti di facile attacco per i ladri. Il fatto di riempire questi interstizi con schiuma poliuretanica non garantisce una posa sicura. Il falso telaio posto a cornice della muratura deve essere in acciaio. Il telaio e le cerniere vanno regolate in modo che la porta, molto pesante, si chiuda facilmente e senza attriti. La struttura metallica di una porta blindata viene ricoperta da pannelli in legno, garantendo una buona resa estetica e l’omogeneità con lo stile della casa. Visto che spesso la porta è rivolta verso l’esterno della casa, il materiale del pannello deve essere resistente agli agenti atmosferici e le cerniere devono essere coperte. I pannelli possono anche essere eventualmente smontabili, in modo da poter essere sostituiti o comunque da agevolare la manutenzione. La presenza di uno spioncino non pregiudica la sicurezza di una porta blindata. La presenza di aperture più grandi, invece, come i sopraluce, deve prevedere l’uso di vetri antisfondamento. Anche la diversa forma di un portoncino blindato, come la presenza di due ante o di una apertura ad arco, non incide sulla sua sicurezza. Gli elementi che garantiscono la sicurezza di una porta blindata sono la certificazione di rispondenza alla norma UNI 9569 e gli elementi che la compongono. Il controtelaio deve essere in acciaio zincato di spessore non inferiore a 20/10 (2 mm), e preferibilmente sagomato, in modo da essere più resistente. Il telaio in acciaio deve essere resistente soprattutto nei punti in cui può venire forzato e quindi è preferibile quello con lamiera ripiegata. Allo stesso modo anche l’anta in acciaio elettrozincato deve essere a profilo ripiegato. All’interno del profilo, per migliorare l’isolamento termico ed acustico, si può inserire del materiale coibentante. La serratura deve essere resistente allo scasso e alla perforazione. È preferibile usare una combinazione tra serratura a doppia mappa e cilindro di servizio. I catenacci e i rostri di fissaggio azionabili con la serratura devono avere un diametro di almeno 18-20 cm ed essere in numero di almeno 15-20 per rendere la chiusura sicura. Le cerniere in acciaio devono essere regolabili e ben saldate al telaio per garantire il minimo di manutenzione necessaria. Per ottenere la certificazione antieffrazione, una porta blindata viene sottoposta alla simulazione di un’azione di furto da parte di operatori specializzati e se ne misura la resistenza. In base ai risultati ottenuti con queste prove, le porte vengono classificate in 4 classi. Alla classe 1 appartengono quelle porte che resistono a scassinamenti con strumenti semplici, come cacciavite e piede di porco. Sono adatte solo a case non isolate e dove non ci sono particolari esigenze di sicurezza. Le porte della classe 2 resistono a strumenti più rumorosi, come scalpelli, seghe e martelli e sono adatte a anche per case isolate. Le porte della classe 3 assicurano un’alta protezione a strumenti elettrici come trapani, seghe elettriche e molatrici, ma hanno bisogno di strutture murarie adeguate. Le porte di classe 4 sono pensate per contrastare l’azione di scassinatori esperti che utilizzano apparecchiature elettriche sofisticate.
Porte blindate: pannelli interni con colori/materiali abbinabili all’arredo
Anche tu ti trovi a dover scegliere il giusto pannello di rivestimento per la tua porta blindata? Se è così, devi sapere che il fattore più importante da considerare è il luogo dove andrà installata la porta. Se il portone d’ingresso è posizionato all’interno di un condominio non avremo limitazioni nella scelta dei materiali; se, invece, la porta blindata è completamente esposta all’ambiente esterno, dovremo optare per materiali che non si usurino con l’esposizione agli agenti atmosferici. Quindi eviteremo laminati, legno massello o impiallacciati (HDF, MDF e similari) e sceglieremo materiali più resistenti quali acciaio, PVC, alluminio ed okumè. Per quanto riguarda la scelta estetica, le tendenze attuali suggeriscono di abbinare il pannello con l’arredamento della casa o con il colore del palazzo. Iniziamo ora la nostra panoramica sui rivestimenti per porte blindate partendo dai materiali sintetici e di natura metallica. Il pannello in vetroresina La vetroresina è un tipo resina poliestere rinforzata con fibre di vetro. Materiale innovativo e dalle qualità sorprendenti, unisce in sé due caratteristiche finora inconciliabili tra loro: la resistenza meccanica e la leggerezza. Ciò lo rende unico nel suo genere, maneggevole e adattabile a diversi tipi di lavorazioni. Scegliere quindi un pannello in vetroresina, ci darà un prodotto durevole che non richiede manutenzione e resiste a qualsiasi condizione ambientale, alle muffe, ai batteri e perfino alla salsedine. Il pannello in PVC Il PVC è un cloruro di polivinile, noto come polivinicloruro. È il polimero più importante della serie ottenuta da monomeri vinilici ed è una delle materie plastiche più utilizzate al mondo. Esistono sul mercato pannelli stampati in acciaio PVC, che è composto da una lamiera zincata 6/10 stampata su MDF idrorepellente e rivestita in PVC controbilanciata da un’ulteriore lamiera zincata da 4/10. Questa lavorazione garantisce un prodotto di altissima qualità ed eccezionale robustezza. Anch’esso adatto all’esterno ma, essendo supportato da lamiera in ferro, non è indicato per le zone di mare in cui l’azione della salsedine, con il tempo, corroderebbe inevitabilmente i materiali ferrosi; zone, queste, in cui è vivamente consigliato l’utilizzo della vetroresina (basti pensare che gli scafi delle barche sono costituiti dello stesso materiale!). Pannello Acciao PVC modello Zar Il pannello in vetroresina è realizzato con l’ausilio di uno stampo. Solo alla fine viene applicato il colore desiderato e rifinito con verniciature a mano per far risaltare le venature. Le fasi di lavorazioni sono quindi dimezzate e tutto ciò rende più economico e versatile il pannello. Inoltre va ricordato che la vetroresina può essere riciclata al 100% con facilità e sicurezza. I pannelli in alluminio L’alluminio, ormai da anni largamente impiegato nel settore dei serramenti, è un metallo naturale (Al) e riciclabile al 100%. Presenta alcuni vantaggi tra cui praticità, sicurezza, facilità di lavorazione e manutenzione, leggerezza, robustezza e resistenza. L’alluminio grazie a queste caratteristiche lascia spazio a una grande varietà di design praticabili, dai modelli più moderni con l’impiego di vernici RAL ai modelli più classici effetto legno. I pannelli in alluminio possono essere installati in luoghi sottoposti alla moderata azione di sole, salinità, pioggia e gelo. I pannelli in alluminio pressofuso I pannelli in alluminio pressofuso sono costruiti artigianalmente attraverso il metodo dello stampaggio a fusione, sviluppato per la prima volta negli Stati Uniti d’America verso la seconda metà dell’Ottocento. Tale lavorazione del metallo dona unicità ad ogni singolo pannello. Il processo della pressofusione consiste nel colare in uno stampo una lega di alluminio e quindi portarla ad altissime pressioni. Grazie a questo processo si ha un veloce ed impeccabile riempimento dello stampo e anche un’ottima finitura del pezzo. Si tratta di un procedimento che avviene in maniera rapida e flessibile che consente ampie possibilità di forme e colore. Pannelli da interno La scelta, nel caso dei pannelli da interno, è molto più libera. È possibile infatti scegliere rivestimenti in base al proprio gusto, senza sentirsi vincolati dalla necessità di proteggere il pannello dagli agenti atmosferici. La possibilità di scelta è molto ampia e spazia dal legno massello al MDF o laminato. I rivestimenti da interno possono essere installati in luoghi in cui non c’è un’esposizione diretta agli agenti atmosferici. L’applicazione ideale è dunque in atri e pianerottoli di condomini. I pannelli in MDF I pannelli in MDF acronimo di “Medium Density Fibreboard”, ovvero pannello di fibra a densità media, sono costituiti da una struttura di fibre di legno ultra-fini incollate tra loro e pressate, rivestiti con carta impregnata di resine melamminiche. Questa lavorazione garantisce particolare durata e resistenza, in riferimento a pannelli di rivestimento da esporre all’interno della propria abitazione. I pannelli in MDF sono solitamente economici e disponibili in una grande varietà di colori e venature: riproduzioni delle varie essenze del legno: noce, ciliegio, rovere naturale, rovere sbiancato, etc, effetto cemento effetto tessuto tinte unite con colorazioni RAL. Quest’ultima soluzione risulta particolarmente utile e versatile in quanto permette di abbinare con facilità e sicurezza la tinta RAL delle finestre o delle porte interne a quella della porta blindata, evitando così di incappare in accostamenti di colore sbagliati Il pannello in MDF viene prodotto utilizzando scarti di lavorazione che vengono privati della corteccia e ridotti in scaglie (cippatura), selezionati e macinati, così da ottenere una pasta omogenea di fibre che viene quindi compattata mediante resine, colle e poi pressata. Per migliorare le prestazioni dei pannelli in MDF in fase di produzione possono essere aggiunti prodotti che li rendono idrorepellenti, ignifughi e più resistenti a funghi e muffe. L’MDF è un materiale ecologico che può essere riciclato totalmente: alla fine del suo periodo di vita deve essere portato nelle isole ecologiche. Dal punto di vista della resistenza all’umidità, questa è relativamente bassa. Ciò è dovuto alla capacità di assorbimento dell’acqua che hanno le fibre di cui è costituito, per tale motivo è fortemente raccomandato l’impiego di questo materiale in un ambiente protetto ed asciutto. Pannelli ad effetto massello I pannelli ad effetto massello sono realizzati con una base in MDF stampato su cui viene applicata una impiallacciatura in legno. Tale caratteristica offre un’ampia varietà di finiture e modelli, riproducendo